DOVE APPOGGIAMO I PIEDI?

Dove appoggiamo i piedi? Perchè se da Feltre ci guardiamo intorno siamo circondati da montagne? Perchè tutto il Bellunese ed il Feltrino si trova dentro un’ampia valle? Queste sono domande che talvolta ci si può porre, magari quando si sta facendo una bella passeggiata nel nostro territorio e osservando la bellezza delle vette Feltrine o del Massiccio del Grappa. Già ,perchè le nostre prealpi Bellunesi, come del resto le valli, tramite le loro forme variegate raccontano storie interessanti e molto diverse tra di loro; queste storie si sono susseguite nell’arco di milioni di anni ( o anche in periodi di tempo più brevi) e hanno costruito e modellato i rilievi così come li vediamo ora. Con questo post, parleremo un po’ a grandi linee ( chilometriche nel nostro caso 🙂 ) dell’assetto tettonico e strutturale della nostra zona, nell’intento di farci un’idea del perchè, appunto, riusciamo a “vedere così” i nostri luoghi.Per quanto riguarda le rocce che le costituiscono e che si possono osservare a monte e a valle, ne parleremo in futuro.

La nascita delle Alpi

Le Alpi (quindi anche prealpi Venete e bellunesi), sono frutto di un processo chiamato Orogenesi Alpina, iniziato, pensate, circa 100 milioni di anni fa, in un periodo chiamato Cretaceo. A quei tempi dobbiamo pensare ai continenti  diversi da come sono ora, sia dal punto di vista delle linee di costa che dalla vera e propria posizione fisica. L’italia ancora non esisteva e tra il continente africano e l’antica Europa c’era un oceano ( l’oceano Ligure Piemontese). Proprio nel Cretaceo Il continente Africano si sposta pian piano verso il continente Euroasiatico, (perchè si stava “aprendo” l’oceano atlantico che comprimeva l’antica Africa verso nord est) chiudendo sempre di più l’oceano Ligure Piemontese. Dopo milioni di anni, quando Europa e Africa, si sono avvicinate fino a toccarsi, ha avuto inizio la collisione dei margini continentali, la quale ha portato ad un iniziale ripiegamento ed inalzamento delle rocce dei due continenti ( immaginate di far “scontrare” due fogli di carta). Questa prima fase si chiama Eoalpina e non interessa direttamente la nostra regione, successivamente si verificò quella che viene chiamata fase Mesoalpina (anche questa non riscontrabile in zona), durante la quale vi sono stati alcuni sovrascorrimenti, cioè rocce più antiche si sovrappongono a rocce più recenti. Sarà invece, la terza e più recente fase (Neoalpina) ad interessare in modo diretto la nostra regione, questa è avvenuta circa 23 milioni di anni fa. La compressione del nostro territorio, ha prodotto un raccorciamento crostale ( la crosta è costituita da tantissimi strati di roccia che si estendono in profondità) di oltre 30 km e di conseguenza, come si può immaginare, un notevole innalzamento e inarcamento delle rocce stesse. Gli strati, piegandosi e inarcandosi come tanti fogli di carta, si sono fratturati in vare zone, dando vita ad una serie di fenditure delle faglie, proprio lungo queste fratture le enormi masse di roccia si sono mosse e continuano tuttora a muoversi.

Sinclinali e Anticlinali12193740_610315205773094_671536806751646923_n

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immagine tratta da: Il paesaggio nascosto ( D. Giordano, L. Toffolet)

L’accorciamento crostale è diretta conseguenza dei sovrascorrimenti, che spostandosi lungo le faglie hanno dato origine a pieghe assimetriche chiamate anticlinali e sinclinali. Le anticlinali sono pieghe con la concavità rivolta verso il basso e al nucleo terreni antichi, mentre le sinclinali sono pieghe con la concavità rivolta verso l’alto e al nucleo terreni più recenti. Possiamo osservare sovrascorrimenti come la Linea della Valsugana, a nord del Parco delle Dolomiti Bellunesi, lungo la quale rocce paleozoiche molto antiche, si accavallano su dolomie più recenti ( questo si può osservare in val Imperina). Ancora, la Linea di Belluno (che delimita l’anticlinale delle alpi Bellunesi e Feltrine dalla sinclinale di Belluno) fa sormontare le rocce mesozoiche più antiche delle prealpi, ai terreni terziari più giovani del vallone Bellunese. Più a sud, troviamo la Linea di Bassano responsabile dell’innalzamento delle prealpi Venete e per finire la Linea del Montello. Abbiamo dunque capito come le prealpi Bellunesi e feltrine siano in realtà una piega anticlinale che sovrasta la sottostante sinclinale di belluno e che questa anticlinale sia confinata a nord dalla Linea della Valsugana e a sud dalla Linea di Belluno. La sinclinale di Belluno, come abbiamo già detto, raccoglie nella sua estrema concavità esterna le rocce più recenti che sono visibili nei dintorni di Feltre. Possiamo concludere dicendo che proprio grazie a questa serie di ripiegamenti, si  osservano rocce più recenti sotto i nostri piedi e rocce più antiche alzando la testa verso le splendide Vette. A chi fosse interessato, consiglio il libro di Danilo Giordano e Lando Toffolet : Il paesaggio nascosto ( edito dal Parco delle Dolomiti Bellunesi, anno 2002). Qui ho finito, spero di non avervi annoiato troppo, ci vediamo alla prossima!!

Bibliografia:

D. GIORDANO, L. TOFFOLET, Il paesaggio nascosto, Santa Giustina (Bl), Parco delle Dolomiti Bellunesi, 2002

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Vittore PerenzinVITTORE PERENZIN: Geologo, appassionato di fossili e minerali.

Pubblicato da Vittore Perenzin

Geologo e appassionato di fossili e minerali.