I TRE TITANI E GLI ALTRI QUINDICI GENERI (SECONDA PARTE)

Eccoci giunti alla seconda parte del nostro racconto, non vi nascondo che magari sarà un po’ noiosa, infatti faremo una descrizione dei denti delle singole specie trovate e nel farlo, partiremo proprio dai titani, che altro non sono che grossi squali oggi estinti (fortunatamente). La prima parte (che trovate qui), sarà fondamentale per capire tutto ciò di cui parleremo oggi, ma prima di parlare in maniera specifica dei reperti, bisogna dire che c’è una certa gerarchia per quanto riguarda la classificazione di ogni essere vivente del presente e del passato, questa gerarchia è propria di una disciplina chiamata tassonomia. Grazia alla tassonomia, si può classificare un organismo sulla base di differenze e somiglianze con altri organismi, fino a giungere all’identificazione di una singola specie. Per fare un paragone botanico, una classificazione tassonomica è come se fosse un albero, dove da un robusto tronco si separano più rami che a loro volta si suddividono ancora in rami più sottili e così via, fino al più piccolo rametto, il quale rappresenta la specie. Noi, in questo articolo, useremo come punto di inizio della classificazione un ramo un po’ meno spesso del tronco principale, comunque sempre tra i più grossi. Partiamo infatti dalla Sotto classe, la gerarchia appena inferiore è costituita dagli Ordini, abbiamo poi le Famiglie, a scendere i Generi e per ultime appunto le Specie.

 

 

Ordine LAMNIFORMES  Berg,1958

Famiglia OTODONTIDAE  Glikman,1964

Genere Carcharocles Jordan e Hannibal, 1923

Carcharocles angustidens (Agazzis, 1843) 

(Carcharodon angustidens)

In questa specie, la diversità tra i denti della mascella superiore e quelli della mascella inferiore è apprezzabile, infatti i denti sulla mascella superiore sono più larghi e corti rispetto a quelli sotto, i quali, sono più simmetrici, più stretti e più lunghi. La corona (dei denti superiori) è dritta o inclinata distalmente, mentre la faccia linguale è convessa e quella labiale piatta e leggermente concava nella parte centrale vicino alla base della corona e leggermente convessa vicino all’apice della corona. Su entrambi i taglienti, sono presenti le dentellature, tutte con dimensioni uguali. La superficie interna della radice è convessa, quella esterna è piatta o leggermente concava e le cuspidi laterali sono triangolari, ben sviluppate e affilate, separate dal dente da una intaccatura ben marcata. I denti della mascella inferiore sono alti quasi il doppio della loro larghezza alla base della corona, la faccia linguale è convessa, quella labiale piatta. Questa specie è diffusa ma non frequente nei terreni oligocenici, meno nei miocenici, gli esperti suggeriscono che la lunghezza dell’animale in vita potesse raggiungere i 9,3 metri.

A e B superiore laterale; C inferiore centrale; D inferiore laterale; E laterale posteriore. Il rettangolo nero in basso misura 1 cm.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carcharocles chubutensis (Ameghino,1901)

(Carcharodon subauriculatus, Carcharodon chubutensis)

Anche questa specie è caratterizzata da una marcata differenza tra denti della mascella superiore ed inferiore, con denti superiori più grandi di quelli inferiori. I denti superiori anteriori sono molto grandi, i denti latero-posteriori sono asimmetrici con le corone inclinate, i taglienti sono seghettati. La faccia labiale è piatta mentre quella linguale è convessa e nei denti completi, si possono osservare due cuspidi laterali non separate in modo netto dalla corona, come avviene per la specie precedente. Nei denti inferiori, i taglienti mesiali e distali sono leggermente concavi. Questo squalo poteva raggiungere i 10-12 metri di lunghezza e i suoi denti sono diffusi nei terreni del Miocene inferiore di Europa e America.

A superiore laterale; B C e D superiore anteriore; E superiore anteriore; F inferiore laterale; G laterale distale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carcharocles megalodon (Agazzis, 1843)

(Otodus megalodon, Carcharodon megalodon)

Abbiamo un solo dente appartenente a questa specie, di notevoli dimensioni con una corona molto robusta e spessa, i taglienti sono seghettati. La faccia labiale è molto poco convessa mentre quella linguale lo è decisamente, sia il margine mesiale che distale sono leggermente convessi, mentre la radice è alta e spessa. I denti di questa specie non presentano cuspidi laterali, inoltre, va detto che l’animale fa la sua comparsa nel Burdigaliano, infatti l’unico reperto ritrovato nel feltrino proviene dalla marna di Bolago, la quale è proprio Burdigaliana. Quasi tutti sappiamo cosa sia il megalodon, anche perchè ne siamo venuti a conoscenza tramite svariati film, dove questo squalo veniva ricostruito come un gigante di 20 metri di lunghezza, pronto a fagocitare qualsiasi cosa fosse presente nel mare. Tuttavia, bisogna affermare che dimensioni così colossali le ha raggiunte solo verso la fine del suo stadio evolutivo, ovvero alla fine del Miocene e per tutto il Pliocene. Questa cosa è confermata  dal progressivo aumento di dimensione dei denti che si trovano in rocce via via più giovani.

A linguale, B labiale, C profilo.

E’ molto particolare la presenza contemporanea di queste tre specie di Carcharocles nelle rocce mioceniche feltrine, se si conta che stiamo parlando di una linea evolutiva dove il più “vecchio” è rappresentato dal C. angustidens.

 

Genere Parotodus  Capetta,1980

Parotodus benedeni ( Le Hon, 1871)

Specie caratterizzata da una debole eterodonzia dignatica ( diversità tra denti della mascella superiore e inferiore), la corona dei denti superiori è più inclinata distalmente rispetto a quelli inferiori. Il margine tagliente distale è concavo e quello mesiale convesso, entrambi sono lisci, la faccia labiale è piatta mentre la linguale è convessa. I denti di questa specie hanno una forma abbastanza caratteristica, infatti si presentano come degli artigli, è presente in molti siti paleontologici miocenici ma di solito è una specie poco comune.

 

 

Classe CHONDRICHTHYES Huxley, 1880

Sottoclasse ELASMOBRANCHII Bonaparte, 1838

Ordine LAMNIFORMES Berg, 1958

Famiglia ODONTASPIDIAE Müller and Henle, 1839

Genere Carcharias Rafinesque, 1810

Carcharias acutissima (Agazzis, 1843)                                       

(Odontaspis contortidens, Odontaspis acutissima)

I denti della mascella inferiore e superiore si assomigliano molto, la maggior parte dei denti ritrovati sono anteriori. Sono caratterizzati da una cuspide stretta, diritta e slanciata, con profilo sigmoidale e punta ricurva. La faccia labiale è piatta, la linguale convessa ma con uno schiacciamento centrale, inoltre presenta delle strie longitudinali molto caratteristiche che scompaiono a circa tre quarti della corona. I margini taglienti laterali sono lisci, la radice è alta, questa specie compare nell’Oligocene ed è diffusa nel Miocene.

AB e C vista linguale, D vista labiale, E profilo.

 

 

 

 

 

 

Carcharias cuspidata ( Agazzis, 1843)                                         

(Lamna cuspidata, Odontaspis cuspidata)

Anche in questa specie non si apprezza una marcata differenza tra denti superiori e inferiori e come per la precedente sono stati raccolti solamente denti anteriori. La corona è liscia e con taglienti affilati, la labiale è piatta mentre la linguale è fortemente convessa, abbiamo sempre un profilo sigmoidale però con la punta leggermente ricurva. La base della corona è più larga e liscia rispetto a quella di C. acutissima, le cuspidi laterali sono piccole e molto accuminate, la radice è piuttosto accentuata. Questa specie è molto comune sia nell’Oligocene che nel Miocene.

ABCFG e H vista linguale, D labiale, E profilo.

 

Ordine LAMNIFORMES Berg, 1958

Famiglia LAMNIDAE Müller e Henle, 1838

Genere Cosmopolitodus Glikman, 1964

Cosmopolitodus hastalis (Agazziz, 1838)

(Isurus hastalis)

I denti superiori presentano una corona ampia e triangolare e schiacciata in senso labio-linguale e la punta della corona è spesso caratterizzata da una notevole curvatura labiale. I denti inferiori hanno una corona più spessa e slanciata e un profilo leggermente sigmoidale, mentre i denti laterali sono inclinati distalmente, hanno radice robusta e sono compressi in senso linguo-labiale. Questo era un grande squalo epipelagico di mare tropicale e temperato caldo, specie molto comune e diffusa nei sedimenti miocenici di tutto il mondo.

AB e C primo superiore anteriore, D secondo superiore anteriore, G primo inferiore anteriore, H secondo inferiore anteriore, ILN e F laterale superiore, EF e O laterale inferiore.

 

Genere Isurus Rafinesque, 1810

Isurus oxirynchus (Rafinesque 1810)

La differenza tra denti superiori e inferiori è poca, i denti inferiori hanno una corona più flessuosa ed una curvatura labiale all’apice più accentuata, rispetto a quelli superiori. I denti anteriori hanno una cuspide stretta e parecchio flessuosa, infatti verso l’apice presentano una marcata curvatura labiale. I taglienti sono lisci, la faccia labiale è piatta e la linguale molto convessa e nella parte basale, si configura praticamente come un arco di cerchio che nasconde i taglienti sia distale che mesiale, la radice è alta. I denti laterali sono molto simili nelle due mascelle, con una cuspide più sottile rispetto ai denti anteriori e inclinata distalmente, mentre la radice ha i lobi mesiale e distale molto divaricati. Questa specie è molto frequente nei sedimenti miocenici, è attualmente vivente e popola le acque costiere dei mari tropicali e temperati caldi.

A primo superiore anteriore, BCD secondo superiore anteriore, FGH primo inferiore anteriore, EIL laterali.

 

Genere Carcharoides  Ameghino, 1901

Carcharoides catticus (Philippi 1846) 

(Triaenodon obesus)

Sono stati ritrovati due denti laterali superiori con cuspide laterale e uno senza cuspidi. La corona principale è appuntita e appiattita in senso labio-linguale, i margini mesiale e distale sono affilati e lisci. I bordi della cuspide principale scendono verso il limite della radice della corona dove si connettono a quelli delle cuspidi. Il lato distale è leggermente concavo e presenta una cuspide asimmetrica triangolare e appuntita, la faccia linguale e labiale sono debolmente convesse. Questa specie è rara, è stata trovata in Africa e in Europa in sedimenti di età compresa tra l’Oligocene medio e il Miocene medio, la specie esistente è uno squalo che vive a contatto con il fondale in acque tropicali poco profonde e limpide o vicino a barriere coralline.

 

Ordine LAMNIFORMES Berg, 1958

Famiglia ALOPIIDAE Bonaparte, 1838

Genere Alopias Rafinesque, 1810

Alopias latidens (Leriche 1909)

La corona è robusta e fortemente inclinata distalmente nei denti laterali. La faccia esterna, anche se piatta è leggermente convessa verso il margine, il margine tagliente anteriore è quasi dritto verso l’apice, ma si incurva piuttosto rapidamente verso la radice. Il margine tagliente distale è caratterizzato da una marcata concavità, la faccia interna è convessa e la radice nella zona centrale è massiccia. Questa specie è frequente nell’Oligocene, molto meno nel Miocene, attualmente, tra le tre specie viventi di ALOPIIDAE , c’è lo squalo volpe comune (Alopias vulpinus). Vive in acque temperate e tropicali, costeggiando le piattaforme continentali, insulari e epipelagiche lontano dalla terra.

A vista linguale, B vista labiale.

 

Genere Anotodus Le Han, 1871

Anotodus retroflexus (Agazzis, 1843)

La faccia labiale alla base è leggermente convessa in senso trasversale e anche il profilo longitudinale è convesso, con la corona inclinata verso l’interno della bocca. La faccia linguale presenta un profilo concavo e i margini (sia mesiale che distale), sono caratterizzati da fili sottili e ben delineati, si notano molto bene e sembra che siano quasi delle “lamette trasparenti”. I due denti laterali hanno una corona ampia e triangolare, con bordi taglienti e sottili e la punta arrotondata ma asimmetrica, entrambe le facce sono convesse ma manca la curvatura labiale della punta. questa è una specie oligo-miocenica piuttosto rara.

ABCDE denti laterali, FGH dente anteriore inferiore (BEG labiali, ADF linguali)

 

 

 

 

 

Ordine CARCHARHINIFORMES Compagno, 1973

Famiglia CARCHARINIDAE

Genere Carcharinus Blainville, 1816

Carcharhinus cf. brachyurus (Günther, 1870)                        

(Carcharhinus priscus)

Denti di piccole dimensioni, gli anteriori sono dritti e stretti mentre i latero-posteriori curvano distalmente e le loro radici sono allungate orizzontalmente. I taglienti sono lisci o leggermente seghettati e la seghettatura scompare verso le punte, il margine laterale mesiale è ondulato e presenta un’evidente convessità vicino all’apice della cuspide. Lo smalto si allunga sul margine della radice, sia in direzione mesiale che distale ed è fortemente seghettato, la transizione verso la corona è continua sul lato mesiale, mentre su quello distale ha una tacca ben identificabile. La faccia labiale della corona è piatta o leggermente convessa e presenta un collo nella regione di contatto tra radice e corona. I denti inferiori sono più semplici, hanno un’unica cuspide stretta, questa specie è piuttosto diffusa nei sedimenti miocenici del Nord America e Europa.

AC superiori laterali, BD inferiori anteriori

 

Genere Galeocerdo Muller and Henle, 1837

Galeocerdo aduncus (Agazzis, 1843)

I denti di questa specie sono facilmente riconoscibili, le radici sono caratterizzate da lobi arrotondati e la corona ha una forma molto caratteristica. Il margine mesiale ha un profilo dalla curvatura uniforme, mentre quello distale è “spezzato” e si prolunga con una spalla, entrambi i margini sono seghettati. L’angolo dell’apice della corona è di circa 45 gradi e la spalla è costituita da una dentellatura più marcata ed è separata dal dente da una tacca. Galeocerdo aduncus è molto frequente nei depositi miocenici in Europa e Nord America ed è parente prossimo dell’attuale squalo tigre (G. cuvier) che vive in ambiente costiero-pelagico in climi subtropicali e tropicali, spesso si trova negli estuari dei fiumi.

denti in visione linguale

 

Genere Physogaleus Capetta, 1980

Physogaleus contortus (Gibbes, 1848-1849)

Potrebbero essere scambiati per denti di Galeocerdo aduncus, ma la corona è più spessa e leggermente ritorta rispetto a G. aduncus, inoltre il margine mesiale è caratteristico, infatti inizia con una leggera concavità seguita da una convessità più pronunciata e poi da un’altra concavità più tenue. L’angolo dell’apice della corona è di circa quaranta gradi, la spalla è separata da una tacca e la radice è più spessa e più sviluppata rispetto a quella della specie precedente. G. contortus è una specie diffusa ma non frequente nei depositi miocenici dell’Europa e del Nord America.

 

Ordine CARCHARINIFORMES Compagno, 1973

Famiglia HEMIGALEIDAE Agazzis, 1843

Genere Hemipristis Agazzis, 1843

Hemipristis serra (Agazzis, 1835)

Questa specie presenta una marcata eterodonzia sia dignatica che monognatica, i denti superiori hanno una forma triangolare e sono leggermente piegati ad uncino con i bordi mesiali e distali fortemente dentellati. La dentellatura del lato distale è più pronunciata di quella del lato mesiale ma nessuna arriva alla punte della corona e la dimensione dei denticoli aumenta verso l’apice della corona. I denti inferiori anteriori invece, sono completamente diversi, hanno una corona stretta e allungata, la radice è molto caratteristica, con un torus linguale molto prominente. H. serra è abbondante nei sedimenti miocenici di quasi tutti i continenti e la specie H. elongata, che è attualmente vivente è uno squalo costiero di acque tropicali.

ABC superiore antero-laterale, DEF inferiore anteriore centrale, GIL superiori laterali, H superiore centrale, MN inferiori anteriori.

 

Ordine HEXANCHIFORMES Buen, 1926

Famiglia HEXANCHIDAE Gray, 1851

Genere Notorynchus Ayres, 1855

Notorynchus cepedianus (Peron, 1807)                                      

(Notorynchus primigenius, Notidanus primigenius)

L’eterodonzia dignatica è molto marcata, i denti antero-laterali inferiori hanno una cuspide principale più o meno inclinata in senso distale, con un margine tagliente mesiale debolmente seghettato alla base. Il margine tagliente distale è dritto e liscio, separato, attraverso una indentazione profonda, da un tallone distale molto sviluppato, con cinque cuspidi secondarie laterali di dimensioni minori e sempre più piccole. I denti della mascella superiore sono completamente diversi. Questo genere è diffuso dall’Eocene Medio fino all’attuale,  Notorynchus cepedianus è attualmente vivente e abita i mari temperati poco profondi e costieri.

AB denti laterali inferiori, C dente laterale superiore

 

Abbiamo esaminato i denti di 16 specie di elasmobranchii, un numero importante che si può collegare ad un ambiente ricco di biodiversità. Infatti, i reperti appartengono a specie di mare basso, costiero, di estuario ma anche di mare più aperto e profondo, ciò sarebbe la testimonianza di una notevole differenziazione ambientale.

 

BIBLIOGRAFIA:

Giordano Danilo, I denti di squalo del Miocene Feltrino, ” Frammenti”, 9, 2019, pp. 5-28

AUTHOR:

Vittore PerenzinVITTORE PERENZIN: Geologo, appassionato di fossili e minerali.

Pubblicato da Vittore Perenzin

Geologo e appassionato di fossili e minerali.