IL “SASS MORT”

Ciao a tutti!! Oggi parleremo di una roccia, che in particolari posti della nostra vallata, è conosciuta dalle persone con un nome bizzarro. E’ d’obbligo il confronto con la roccia che da il nome al nostro gruppo, perchè tutte e due hanno un nome dialettale che le contraddistingue per le loro caratteristiche, anche se, si trattano di due corpi rocciosi completamente diversi, sia per quanto riguarda la loro origine,che costituenti chimici che li formano. Infatti il sass ruis è un porfido cioè si tratta di una roccia vulcanica effusiva,  significa che è una lava che scorrendo sulla superfice terrestre si è in seguito raffreddata solidificandosi. Evidenze della sua origine le si possono osservare nei cristalli che compongono il porfido, se si osserva al microscopio si vedono dei singoli cristalli ( per la maggior parte di quarzo) immersi in una matrice ( pasta) di fondo, quella matrice è a sua volta composta da tantissimi microcristalli che non hanno fatto in tempo a formarsi bene proprio perchè la lava scorrendo sulla superfice terrestre e non dentro la crosta  si è rafreddata in maniera molto veloce. Ma torniamo a noi… sveliamo ora il nome dell’altro “sass” che tanto è diverso dal ruis, stiamo parlando del sass mort.

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sass mort al letto di un corso d’acqua nei pressi di Pren

Perchè chiamare una roccia morta? (  a parte che a me tutte sembrano morte 🙂 ). Beh il perchè lo dobbiamo ricercare nei nomignoli e nei modi di dire che i nostri nonni usavano quando si riferivano ad alcune cose, che ormai, erano diventate parte del lessico quotidiano. Sembra che mort fosse riferito al fatto che se quella roccia particolarmente friabile e “marcia”, fosse stata colpita con qualcosa, essa emettesse un tonfo sordo, ” morto” appunto, non era insomma come altre rocce magari più dure che se spaccate, regalavano suoni secchi e scopiettanti. Stiamo parlando dunque di una roccia molto diversa dal porfido,  molto meno dura e che soprattutto è di origine sedimentaria, ovvero  i suoi costituenti ( detti clasti) derivano dalla distruzione di altre rocce, che in seguito sono stati trasportati da corsi d’acqua e poi depositatisi nel fondo del mare. Essa è la più giovane della serie molassica ( vedi qui ) e si trova solo nei dintorni dei paesi di Pren e Vignui, perchè nelle altre zone del vallone è stata smantellata dall’erosione. Nel lessico della geologia il sass mort è conosciuto come formazione del Monte Baldo, ha un’ età di 14 milioni di anni ( Miocene, Langhiano) ed è costituita da marne e arenarie quasi totalmente prive di fossili.

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si può vedere come il sass mort sia facilmente erodibile

E’ interessante notare come al suo interno vi siano strutture sedimentarie che testimoniano come l’ambiente di sedimentazione si sia “spostato” verso zone più prossimali alla costa ( allora in tutta la pianura c’era il mare), con sviluppo di processi legati alla migrazione di onde di sabbia formate da correnti di marea in acque profonde più di 20 metri. Questi mutamenti nell’ambiente di sedimentazione sono legati a ragioni tettoniche e eustatiche, infatti è proprio in quel periodo che si verifica la massima intensità della fase orogenetica Neoalpina, responsabile del principale sollevamento della catena Dolomitica. Ci vediamo alla prossima!!

 

 

 

 

 

Bibliografia:

D.GIORDANO, La parola alle roccie, Venezia, edizioni Ippogrifo, 1994

 

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Vittore PerenzinVITTORE PERENZIN: Studente di geologia, appassionato di fossili e minerali.

Pubblicato da Vittore Perenzin

Geologo e appassionato di fossili e minerali.