LE ROCCE MIOCENICHE FELTRINE

Ciao a tutti!! Eccoci qua con un nuovo articolo. Possiamo affermare che oggi si vada ad aggiungere un tassello alla famosa “lista della spesa” delle rocce presenti nel territorio Feltrino ( vedi qui e qui ). Con questa terza parte vogliamo dare uno sguardo alle rocce più recenti della nostra vallata, quelle rocce insomma, che costituiscono il nucleo della famosa sinclinale di Belluno ( trattata nel primo articolo). I litotipi che descriveremo, appartengono tutti alla serie delle molasse,le quali, si sono formate in un arco di tempo che va dalla fine dell’Oligocene ( Cattiano, 30-26 Ma(milioni). fa) al Miocene medio ( Langhiano, 14 Ma fa). Se ricordate, tempo addietro, avevamo parlato anche delle molasse e del loro ambiente di formazione ( vedi qui ), ora vedremo nello specifico i “prodotti” che quell’ambiente ci ha consegnato. Queste rocce, a prima vista si assomigliano tutte tra di loro. Se andate a fare una passeggiata  nelle zone di Cart o in quelle di Vignui, o ancora, nei pressi del torrente Caorame, talvolta ai lati delle stradine osserverete delle pareti di rocce argillose grigio-verdastre che da quanto tenere e friabili sono, sembra si disgreghino solamente guardandole. Alcune, si presentano quasi come un accumulo di fango secco e compatto senza nessuna grande differenza che le identifichi come formazioni a se stanti, eppure vi posso assicurare che tutti questi “accumuli” sono diversi gli uni dagli altri e ognuno ha una propria età. Di seguito, proporrò una breve descrizione delle rocce in questione ( le foto, quando presenti, sono posizionate sempre sotto le note delle relative formazioni).

Ed eccoci all’elenco:

Arenaria glauconitica di Belluno ( Oligocene, Cattiano: 30-26 Ma): Questa è la prima e più antica roccia della serie delle molasse. Tra tutte, è senz’altro la più riconoscibile in quanto si presenta con il tipico colore verde scuro ed è molto ricca in fossili di conchiglie ( bivalvi per la maggior parte). Essendo un’arenaria è costituita da granuli visibili ed è ruvida al tatto, affiora lungo il torrente Caorame o alla base del colle di Tast, il suo colore verde è dovuto alla presenza al suo interno di un minerale chiamato glauconite, che si forma in particolari condizioni ambientali. Qua sotto un esempio.IMG_1302

Siltite di Bastia ( Miocene, Aquitaniano: 26-25 Ma): Il termine siltite sta ad indicare una roccia i cui granuli sono molto più piccoli rispetto a quelli di una qualsiasi arenaria, tanto che ad occhio nudo non si distinguono. Questa roccia è di un anonimo colore grigio, è morbida e dall’aspetto terroso, anch’essa affiora lungo il Caorame ( colle di Sarea).

Arenaria di Orzes ( Miocene, Aquitaniano: 25-24 Ma): Nel Feltrino informalmente nota come arenaria glauconitica di colle della Pria, molto simile all’arenaria glauconitica di Belluno.

Siltite di Casoni ( Miocene, Aquitaniano: 24 Ma): Rocce grige che affiorano alla base del colle di cart, alle Vallone, ma anche di quello di Tast. Sotto il nome siltite di Casoni sono annoverate una serie di corpi rocciosi con differente granuolometria, si va dalle marne ( piu tenere ed erodibili) alle siltiti appunto.IMG_1303

Arenaria di Libàno( Miocene, Aquitaniano: 24-23 Ma): Nel Feltrino si presenta con un aspetto diverso rispetto al Bellunese, difatti qui da noi si indica con il nome Arenaria glauconitica di Colle della Croce e come è intuibile, la si può ossrevare solamente presso Cart, al Colle della Croce appunto. A differenza dell’arenaria glauconitica di Belluno, questa si presenta più scura e più sabbiosa, nel complesso meno compatta, inoltre il suo contenuto paleontologico è importante.IMG_1305

Marna di bolago ( Miocene, Burdigaliano: 23-17 Ma): Ricordo che con il termine marna si indica una roccia composta del 50% di calcare e dal 50% di argilla. Rispetto alle altre molasse questa ha uno spessore notevole, possiamo dire in maniera scherzosa che sia la regina delle molasse, essa è testimone di un ambiente di piattaforma esterna, ovvero la parte più lontana di un delta fluviale. E’ presente in maniera abbondante a Cart ed ha un tipico colore verde marcio- grigiastro, è molto morbida, per questo si altera facilmente in seguito al contatto con gli agenti atmosferici. Un blocco di questa roccia, ridotto in globi dagli stessi, può sfaldarsi in maniera da ricordare le bucce di una cipolla, la cosidetta esfoliazione cipollare.IMG_1307

Arenaria di S. Gregorio ( Miocene, Burdigaliano: 17-16 Ma): Simile alle altre glauconie, affiora con un bancone verdastro massiccio a S. Gregorio in località Nodol e al “Pisoton” a nord di Murle.IMG_1304

Marna di Monfumo ( Miocene, Langhiano: 15 Ma):  E’ poco diffusa in val Belluna, affiora solo nei pressi di S. Gregorio e lungo la strada per Vignui, anch’essa di colore grigio ed aspetto terroso.IMG_1301

Formazione del monte Baldo ( miocene, Langhiano: 14 Ma): Nota come “sass mort” ( vedi qui ), è l’ultima della serie delle molasse.

Bibliografia:

D. GIORDANO, Emergenze geologiche del Feltrino, in “Rivista Feltrina”, n. 12, 2003, pp 40-42

AUTHOR:

Vittore PerenzinVITTORE PERENZIN: Studente di geologia, appassionato di fossili e minerali.

Pubblicato da Vittore Perenzin

Geologo e appassionato di fossili e minerali.