UNA MINIERA DI SCISTI IN VAL CANZOI

Ciao a tutti!! :-) Oggi vi parlo di Geologia e farmacia…cosa?!
Sì, proprio così, infatti, talvolta la geologia può aver a che fare direttamente con la farmacia e questo è il caso della ex miniera di rocce bituminose situata in valle di Canzoi. Questa piccola galleria a fondo cieco si nasconde (molto bene) sulle ripide zone dei boschi limitrofi alla chiesetta di Sant’Eurosia ed è interposta tra strati di Biancone (cliccando qui scoprirai che roccia è) ad inclinazione subverticale . Le rocce ivi estratte servivano sia per essere bruciate che per la produzione di ittiolo, un unguento utilizzato per la guarigione di alcune infezioni e ferite cutanee. Ma andiamo con ordine.

Ictammolo
tubetto di ictammolo,immagine tratta dal sito Wikipedia

Di che tipo di rocce stiamo parlando? stiamo parlando di rocce nere prevalentemente argillose e siltose finemente laminate e ricche di silice, con la particolarità di avere al suo interno una grande quantità di carbonio derivato da materia organica ( possiamo pensare al petrolio). Ora, viene spontaneo chiedersi perchè vi si possa trovare al loro interno così tanto carbonio… beh, per avere la risposta bisogna andare indietro nel tempo fino al Cretaceo superiore (per approfondire clicca qui ), più precisamente nell’intervallo di tempo compreso tra il Cenomaniano ed il Turoniano ( 93,9 Ma), quando, si verificò un evento anossico ( mancanza di ossigeno sui fondali) di portata mondiale. Grazie a questo evento anossico, gli organismi morti che si depositavano sul fondale non venivano ossidati dall’ossigeno, quindi, la materia organica si poteva depositare in elevate quantità senza essere degradata. Questo pacco di fini strati si chiama orizzonte Bonarelli, in onore del geologo che per primo li studiò. Dunque, ricapitolando, abbiamo detto che queste rocce contengono molta materia organica, ne va da se che possono essere usate come combustibile oppure per produrre il famoso ittiolo, infatti contengono appunto gli ittioliti, ovvero una grande quantità di frammenti fossili di pesci. L’unguento viene ottenuto da un processo chiamato distillazione a secco delle rocce e il prodotto finito si presenta come un fluido viscoso nero dall’odore di gomma bruciata. ha un’azione debolmente antisettica, antiinfiammatoria antiirritante e batteriostatica. Ecco, finish :-), nelle foto,  potete vedere la galleria nello stato attuale e dei frammenti di roccia tipica. Se avete domande o dubi scrivete qua sotto, alla prossima!!

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Bibliografia:

A. BOSELLINI, E. MUTTI, F. RICCI LUCCHI, Rocce e sucessioni sedimentarie, Torino, UTET, 2000

D. GIORDANO, Emergenze geologiche del Feltrino, in “Rivista Feltrina”, n. 12, 2003, 43

 

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Vittore PerenzinVITTORE PERENZIN: Geologo, appassionato di fossili e minerali.

Pubblicato da Vittore Perenzin

Geologo e appassionato di fossili e minerali.