OOLITI

Ciao a tutti!! 🙂 Eccoci qua con il nuovo post! Oggi entreremo un po’ nello specifico, di un argomento più vasto che già abbiamo trattato. Parleremo ancora della piattaforma Trentina di inizio Giurassico, ma non dal punto di vista tettonico, bensì da quello ambientale e paesaggistico. Si, perchè dovremmo tirare in ballo il clima e l’ambiente, per capire come abbiano avuto origine alcuni piccoli oggetti minerali a forma sferoidale che si possono trovare all’interno di una parte di strati dei famosi Calcari Grigi ( vedi qui )di piattaforma. Ma cosa sono questi misteriosi piccoli oggetti?? Sono gli ooliti, si ma… cosa sono veramente?.. come si sono formati?

Struttura

Alla prima domanda basta rispondere che gli ooliti sono degli accrescimenti sferici di carbonato di calcio attorno ad un nucleo, il quale può essere un granello di sabbia o un microscopico frammento di conchiglia. La risposta alla seconda domanda, invece, è più articolata in quanto dobbiamo prendere in considerazione il clima e l’ambiente dell’epoca.Dobbiamo pensare che all’inizio del Giurassico, la piattaforma Trentina (quindi anche tutta la nostra zona, per approfondimenti clicca qui) si trovava molto vicina all’equatore, di conseguenza il clima era di tipo tropicale. I calcari grigi si sono depositati sopra questa piattaforma carbonatica, che era un altofondo marino, dal quale di tanto in tanto spuntavano delle isole e nelle loro prossimità, si erano formate delle lagune e piane di marea continuamente soggette al riflusso dei moti ondosi. Proprio in queste piane di marea si depositavano ingenti quantità di carbonati ( per la cronaca, evidenze di terre emerse si sono riscontrate nei sedimenti di Asiago e d’intorni).

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Bahamas

Abbiamo detto prima che questi ooliti sono formati da carbonato di calcio ( per la precisione da aragonite CaCO3) che si accresce man mano attorno ad un nucleo centrale, esattamente come fa una piccola palla di neve se la si lascia rotolare lungo un pendio innevato. Il carbonato di calcio è un composto che normalmente non è solubile in acqua, però, se le acque che lo contengono ne sono sovrasature, esso precipita sul fondo. Nelle acque marine il carbonato è mantenuto in soluzione da un altro composto che normalmente lo si trova allo stato gassoso, ma che vi può essere disciolto a varie concentrazioni: l’anidride carbonica (CO2). Questa infatti si comporta come un debole acido che mantiene “sciolto” il carbonato nei suoi composti ( lo ione bicarbonato, HCO3- e lo ione calcio Ca2+) impedendone quasi del tutto la precipitazione.

Genesi

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ooliti al microscopio, si può notare la struttura interna. Foto tratta da alexstrekeisen.it

La crescita delle ooliti è dovuta a due fattori: 1) riscaldamento delle acque, 2) turbolenza dei moti ondosi.

  1. Quando l’acqua relativamente fredda e satura di carbonati del mare aperto viene a contatto con le acque tropicali più calde delle piane di marea, avviene che gran parte della CO2 che contenevano evapora, viene persa, in questo modo il CaCO3 non viene più mantenuto in soluzione ed inizia a precipitare sul fondo.
  2. A questo punto entra in gioco il secondo fattore, che pure determina la liberazione di anidride carbonica con la sua turbolenza. Le onde muovono avanti e indietro i granelli di sabbia del fondo, i quali, possono catturare sulla loro superficie i carbonati precipitati, e man mano che tutto il granello viene rivestito da un singolo strato di CaCO3, grazie al continuo movimento se ne attaccano altri strati, fino a formare queste piccole palline non superiori ai 2 mm di diametro. attualmente si stanno formando sabbie oolitiche sulle piane di marea delle isole Baahamas, è dunque lecito pensare che le isole della piattaforma Trentina siano state in qualche modo simili. Concludo dicendo che a seconda della turbolenza dell’acqua si possono formare tre tipi di ooliti: quelli a struttura tangenziale, a struttura fibroso raggiata e quelli micritici, un singolo strato impiega circa 2000 anni a formarsi. Alla prossima:-).

Le foto qua sotto raffigurano un frammento di calcari grigi delle Vette Feltrine con ooliti

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Bibliografia:

D. GIORDANO, L. TOFFOLET, Il paesaggio nascosto, Santa Giustina (Bl), Parco delle Dolomiti Bellunesi, 2002

D. GIORDANO, L TOFFOLET, I circhi delle Vette, intinerario geologico-geomorfologico attraverso le Buse delle Vette, Verona, Cierre Grafica, 2002

 

AUTHOR:

Vittore PerenzinVITTORE PERENZIN: Studente di geologia, appassionato di fossili e minerali.

Pubblicato da Vittore Perenzin

Geologo e appassionato di fossili e minerali.