LA FOSSILIZZAZIONE

In questo articolo cerchiamo di spiegare un argomento complesso, ve lo proponiamo nel modo più veloce e semplice possibile, come una ricetta.

chef
La fossilizzazione:
Prendiamo un’area acquatica, con acqua ferma, non troppo acida ne troppo basica (altrimenti succede che le ossa si sciolgono, come per le mummie preistoriche danesi, irlandesi, inglesi e tedesche), molto ricca di sali minerali e altri elementi disciolti. Dopo aver preparato l’ambiente di “cottura”, bisogna procurarsi un individuo (non importa se terrestre o acquatico) che termina la sua vita; una volta deposto, avvengono i processi di decomposizione e l’azione degli animali necrofagi (tali animali possono consumare alcune parti anche a distanza di anni).trilobite

Quando è parzialmente decomposto o è rimasta la parte scheletrica deve essere velocemente ricoperto di sedimento, meglio se fine. A questo punto, isolato dal monto esterno, l’acqua che filtra attraverso il sedimento rilascerà dei minerali che andranno a sostituire le parti organiche (principalmente le parti dure e qualche volta anche le parti molli, in questo caso abbiamo delle mummie di roccia che danno moltissime informazioni dal punto di vista etologico o del reale aspetto) o ad occupare degli spazi lasciati liberi. Ciò unito alla pressione ed altri eventi quali il movimento degli strati portano i fossili originatasi in ambiente acquatico in ambiente terrestre e grazie all’erosione a tornare a vedere la luce del sole. Se invece di un individuo animale prendete un individuo vegetale non cambierà poi molto, però si otterrà o del carbone o dei blocchi di silice (tronchi fossilizzati). Altro caso invece è l’ambra, essa è resina di conifere o leguminose estinte che si è mineralizzata, interessante è perché al suo interno ci sono insetti ed aracnidi che difficilmente si possono trovare fossilizzati.

Fossilizzazione del legno
Processo di fossilizzazione di un vegetale

 

AUTHOR:

Mattia CurtoMATTIA CURTO: Studente di Beni Culturali, indirizzo archeologico presso l’Università degli studi di Trento, socio del Fondaco per Feltre e cofondatore del gruppo Sass Ruis. Grande appassionato di archeologia e paleontologia.

Pubblicato da Mattia Curto

Studente di Beni Culturali, indirizzo archeologico presso l'Università degli studi di Trento, socio del Fondaco per Feltre e cofondatore del gruppo Sass Ruis. Grande appassionato di archeologia e paleontologia.