LA PALEONTOLOGIA NASCOSTA

Ciao a tutti!! Nell’articolo sulla miniera della val Canzoi avevo fatto un paragone abbastanza inusuale, ovvero quello tra Geologia e Farmacia, beh, oggi ne voglio fare un altro, se vogliamo, “dissonante”, cioè quello tra Geologia e Microbiologia, tra non vita e vita. Come tutti sanno, la Microbiologia è quella branca della Biologia che si occupa dello studio dei microorganismi, siano essi batteri, virus, protozoi o micromiceti e della loro interazione con i vari ambienti in cui vivono. Questi esseri, notoriamente, sono molto piccoli ( dell’ordine dei micron) e non visibili ad occhio nudo, serve infatti un buon microscopio per poterli osservare e quindi di conseguenza, studiare. Una cosa che sicuramente impressiona, è che di questi organismi se ne possono trovare anche a milioni ( e di specie tra loro molto diverse) su superfici molto piccole, ad esempio di pochi millimetri quadrati, nascosti in anfratti, crepe e scabrosità di spazi, che all’occhio umano sembrano perfettamente lisci. Dovete sapere che anche la Geologia si avvale di una disciplina ” parallela” e per certi aspetti ricollegabile alla Microbiologia, si tratta della Micropaleontologia . Le rocce sedimentarie di origine marina, anche se prive di macrofossili, contengono al loro interno una grande moltitudine di microrganismi chiamati foraminiferi e radiolari, ( vedi qui ) che però a differenza di virus e batteri, sono dotati di un proprio guscio duro che ne ha permesso la loro fossilizzazione. Quindi immaginatevi che ogni volta che prendete in mano un sasso, sia esso fatto di calcare o di argilla, anche se non vedete nessun fossile, in realtà ne contiene migliaia di migliaia e dunque state reggendo un micro mondo marino del passato!! Proprio come i virus e i batteri, di foraminiferi e radiolari ce ne sono di molti generi e altrettante specie, occupano ed hanno occupato nicchie ecologiche diversificate, ma soprattutto sono importantissimi fossili guida. Grazie a loro si riescono a datare quasi perfettamente determinati intervalli di tempo geologico, si possono operare nette distinzioni tra “pezzi di tempo” chiamati piani, avendo un grado di dettaglio maggiore rispetto ad altri tipi di osservazioni. Come detto prima, sono organismi unicellulari che hanno un guscio o calcareo o siliceo che presenta una notevole varietà di forme, esaminiamoli un po’ di più nel dettaglio…

Foraminiferi e Radiolari

Sia i foraminiferi che i radiolari sono Protozoi, organismi unicellulari appartenenti alla classe dei Rizopodi ( corpo senza membrana e quindi di forma variabile; movimento per pseudopodi). I Protozoi vivono esclusivamente in ambienti umidi, sia liberi nelle acque dolci o nel mare, o nella terra bagnata, sia come altri parassiti dentro altri organismi. I foraminiferi sono caratterizzati dalla presenza di pseudopodi filiformi ( come dei filetti che servono per la deambulazione) e da un guscio chitinoso che poi diventa calcareo. Possiamo distinguere i foraminiferi imperforati, perforati e alveolari. Negli imperforati, la cellula comunica con l’esterno grazie ad una apertura del guscio detta bocca, i perforati oltre alla bocca presentano una gran serie di forellini su tutto il guscio dai quali fuoriescono i pseudopodi, l’abbondanza di queste aperture determina un notevole alleggerimento della struttura, condizione favorevole per i foraminiferi di mare aperto. Gli alveolari presentano una struttura particolare in quanto all’esterno hanno un sottile strato imperforato mentre lo strato più interno è costituito da un’alternanza di pilastrini di calcite scura con pilastri di calcite chiara. Il guscio può contenere una sola camera ( monotalamici) o più camere separate da setti ( politalamici), le camere possono essere disposte in linea retta, a spirale, ad anelli concentrici, in due o in tre file addossate e a celle alternanti o anche senza alcun ordine. Ancora, il guscio si può presentare come subsferoidale, subovoidale, a forma di bastoncino cavo, di massa con ramificazioni radiali, ramosi, planispirali, a spirale irregolare, trocospirali. Vediamo ora per ogni gruppo le famiglie principali.

 

Imperforati: In questo gruppo vi sono famiglie monotalamiche di aspetto stellare, ramoso tabulare come nel genere Rhabdamina, subsferica come nel genere Ssaccaminaaccamina, (prima foto) a spirale più o meno regolare come in Ammodiscum. (foto n. 3)  Molto importante è il valore stratigrafico dei Fusulinidi, il cui guscio calcareo è derivato da un avvolgimento attorno ad un asse di una lamina calcarea, la forma che ne deriva può essere subcilindrica, a fuso o sferica. Il guscio presenta la tipica struttura alveolare con uno strato più esterno imperforato, i setti suddividono il guscio in camere. I Fusulinidi si estendono dal Carbonifero medio al Permiano superiore ( quindi siamo nell’era Paleozoica), la maggior parte di loro viveva nei mari epicontinentali caldi e poco profondi, i generi più importanti sono Fusulina e Schwagerina.

fusulina1

Un’altra famiglia importante è quella degli Alveolinidi,  comparsi nel cretaceo inferiore e hanno una rilevanza stratigrafica soprattutto per il cretaceo superiore e due piani dell’Eocene. Raggiungono dimensioni anche notevoli. Sono simili per forma ai Fusulinidi, si differenziano però per avere un guscio calcareo imperforato compatto e costante presenza di setti meridiani e trasversali sempre dritti ed intersecantisi a formare innumerevoli camerette.

alveolina

Orbitolitidi: in questa famiglia si passa da forme a spirale piana a forme concentriche. Sono presenti dal Cretaceo all’attuale, nota Orbitolites complanatus dell’Eocene, con aspetto di lente biconcava. Comune nel Giurassico del Veneto è Orbitolina.

Brehm, Alfred Edmund; Pechuel-Loesche, Eduard - Brehms Tierleben. Allgemeine Kunde des Tierreichs. Niedere Tiere. (1893) - Permission granted to use under GFDL by Kurt Stueber. Source: www.biolib.de - Permission is granted to copy, distribute and/or modify this image under the terms of the GNU Free Documentation License, Version 1.3 or any later version published by the Free Software Foundation; with no Invariant Sections, no Front-Cover Texts, and no Back-Cover Texts. A copy of the license is included in the section entitled GNU Free Documentation License.
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Perforati: Vi appartengono solamente forme a guscio calcareo, tra i più importanti abbiamo i Rotalidi a guscio spiralato e i Nummulitidi ( vedi qui ). I Nummulitidi costituiscono un gruppo molto importante per la stratigrafia, hanno forma lenticolare e possono raggiungere anche i 12 cm! Hanno la classica forma a disco più spesso al centro e il loro interno è suddiviso in una grande quantità di piccole camere concentriche. Questi foraminiferi sono caratteristici dell’Eocene.Nummulites_(France)_2

I Globigerinidi sono forme tipicamente planctoniche, molto piccoli ma presenti nei sedimenti in enormi quantità. hanno un guscio trocospirale nella parte giovanile ma può diventare nell’adulto planispirale e a volte inglobante. Appartengono a questa famiglia i generi seguenti : Globotruncana (prima foto dall’alto), Globorotalia , Globigerina e Orbulina (ultima foto) . Di questo gruppo molto numerosi sono i fossili guida.globotruncanagloborotaliaglobigerinaorbulina

I Radiolari sono sempre protozoi, però forniti di capsula centrale che divide la cellula in una porzione interna contenente il nucleo e in una porzione esterna fornita di vacuoli pulsanti. Quasi tutti i radiolari hanno scheletro siliceo ( a differenza dei foraminiferi che lo hanno calcareo), sono tutti organismi pelagici marini che vivono a profondità svariate e originano dopo morti, precipitando sul fondo, il fango a radiolari. Attualmente questo fango si forma fra i 4200 e gli 8000 metri di profondità negli oceani Pacifico e Indiano. I radiolari si dividono in quattro sott’ordini: Acantari, Spumellari, Nasellari e Feodari. Ora, per ragioni riassuntive, non descriveremo i quattro ordini, ma basti sapere che le forme dei loro gusci sono molte e talvolta bizzarre. Tuttavia si possono descrivere la forma e le dimensioni dei radiolari solo grazie alla loro presenza nei sedimenti attuali, infatti nelle rocce più antiche i loro gusci, tramite processi di diagenesi, si sono trasformati in selce. E’ bene dire che, tra foraminiferi e radiolari, ho elencato solamente qualche famiglia di un insieme molto più vasto!

Eocene Radiolaria

E nelle nostre rocce…

Come dicevo, i Foraminiferi sono degli importanti fossili guida, grazie a loro si riescono a porre dei limiti tra rocce di età leggermente diverse, oppure si può identificare l’esatto inizio di vari “momenti” geologici. Per mostrarvi questa cosa in maniera concreta, mi rifaccio ad una pubblicazione di C. Cason, P. Grandesso, F Massari e C. Stefani dove si parla anche dei foraminiferi che sono stati trovati all’interno della molassa bellunese ( per vedere quali sono le rocce mioceniche Bellunesi e Feltrine vedi qui ). In questo studio gli autori hanno basato la suddivisione biostratigrafica su foraminiferi quali: Globigerinoides, Globigerinoides altiapertus (Bolli), Globigerinoides trilobus trilobus (Reuss, prima foto dall’alto), Globigerinoides bisphericus (Todd, seconda foto), Praeorbulina e Orbulina suturalis (Bronniman, ultima foto in basso). I Globigerinoides, sono dei marker significativi dell’inizio del Miocene ( 23,03 Ma), G. altiapertus e G trilobus trilobus  sono indicativi rispettivamente della base e della parte superiore del Burdigaliano ( 20,43-15,97 Ma) nello stratotipo bordolese e nel bacino del Rodano, tuttavia, per quanto riguarda G. altiapertus il limite Aquitaniano-Burdigaliano viene posto in maniera dubitativa. Il limite Burdigaliano-Langhiano ( anche se nello studio non indicato con sicurezza perchè vi sarebbe la presenza anche di G. bisphericus) è indicata da Praeorbulina e ad Altin vi sono le molasse più giovani di tutto il vallone Bellunese di età Langhiana con Praeorbulina e Orbulina suturalis.

globigerinoides trilobusglobigerinoides bisphericusorbulina suturalis

 

Bibliografia:

G.DAL PIAZ, Lezioni di Paleontologia, CEDAM Casa Editrice Dott Antonio Milani, Padova, 1964

C.CASON, P. GRANDESSO, F. MASSARI, C. STEFANI, Depositi deltizi nella molassa Cattiano-Burdigaliana, in “Memorie di Scienze Geologiche”, volume 34, pp. 325-354, Padova 1981

Referenze fotografiche: Globotruncana, Ammodiscum, Saccamina, Orbulina, Globigerinoides bisphericum, G. trilobus trilobus, Globigerina, Globorotalia da Foraminifera.EU. Fusulinide da atlante di micropaleontologia. Radiolarite da ALEX STREKEISEN. Nummulites da Wikimedia Commons. Orbitolites Da lurig.altervista.org. Alveolina daphotomacrography.net.

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Vittore PerenzinVITTORE PERENZIN: Geologo, appassionato di fossili e minerali.

Pubblicato da Vittore Perenzin

Geologo e appassionato di fossili e minerali.